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Le Indicazioni del 2012 affermano che la scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi per il successo scolastico di TUTTI gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio. Essa sviluppa la propria azione educativa in coerenza con i principi dell’INCLUSIONE delle persone e dell’integrazione delle culture, considerando l’accoglienza della diversità un valore irrinunciabile. Compito della scuola è quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale.

Il sistema di istruzione è rimasto, pur con qualche modifica, quello delineato dalla L.53/2003 e D.L. 59/2004 ed è così organizzato:

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La legge afferma il diritto all’istruzione e alla formazione per tutto l’arco di vita; diritto che va garantito per almeno 12 anni o fino al conseguimento di una qualifica professionale entro il 18 anno di età.
All’inizio il sistema scolastico italiano è stato strutturato secondo i principi dell’accentramento statale e dell’uniformità organizzativa, ma a partire dal 1950 si è assistito ad un progressivo decentramento che ha avuto il suo momento più importante con l’approvazione del DPR 275/99.

LA SCUOLA DELL’INFANZIA
La scuola dell’infanzia dura tre anni e non è obbligatoria; si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza.
La scelta della scuola da parte delle famiglie è libera; tuttavia, nelle scuole statali possono esserci delle limitazioni in relazione alle capacità ricettive delle strutture edilizie o agli organici assegnati alle singole scuole. I criteri di accoglimento delle domande sono stabiliti dalle singole istituzioni scolastiche. Non sono richieste tasse di frequenza, tranne il versamento di un contributo per i servizi di trasporto e mensa.
La scuola dell’infanzia si presenta come un ambiente protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini, l’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il
territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza.
Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo.
Per questo ordine di scuola, le Indicazioni 2012, individuano cinque campi di esperienza:

LA SCUOLA PRIMARIA
La scuola primaria, chiamata «scuola elementare» prima della Riforma Moratti, è organizzata in due cicli didattici distinti, ma unitari: il primo composto dai primi due anni, il secondo formato dai tre anni successivi. Al termine della quinta classe era previsto un esame finale di licenza, oggi abolito, che permetteva l’accesso alla scuola media inferiore.
La primaria e la secondaria di primo grado costituiscono il primo ciclo di istruzione. La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per realizzare tale finalità la scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità; previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione; valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione.
La scuola primaria dura 5 anni ed è articolata in un primo anno di raccordo con la scuola dell’infanzia e in due bienni successivi. Gli alunni vengono ammessi all’anno successivo sulla base degli esiti dello scrutinio finale, al quale partecipano tutti i docenti che hanno la responsabilità delle attività educative e didattiche che si svolgono nella classe.

L’iscrizione e la frequenza sono gratuite sia nella scuola statale, sia nella scuola paritaria o parificata. I libri di testo sono forniti gratuitamente da parte dei Comuni a tutti gli alunni, mentre i servizi di trasporto e mensa, sempre gestiti dai Comuni, richiedono dei contributi alle famiglie.
La scuola primaria nello specifico mia all’acquisizione degli apprendimenti di base, che non si limitano alla sola acquisizione della strumentalità (leggere, scrivere e far di conto).
Il curricolo prevede le seguenti discipline:

La scuola primaria, fino al 1990 prevedeva il maestro unico, un maestro per ciascuna classe. Con la Legge 5 giugno 1990, n. 148 e dopo anni di sperimentazione, si passò al team di docenti. Il Decreto Legge 137/2008, convertito in Legge 30 ottobre 2008, n. 169 reintroduce la figura del maestro unico a partire dall’anno scolastico 2009/2010.