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Discalculia

Nella discalculia evolutiva si distinguono due profili:
1. Deficit nelle componenti di cognizione numerica (intelligenza numerica basale);
2. Deficit relativo alle procedure esecutive e al calcolo.

Nel primo ambito, la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il subitizing (o riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a mente. Nel secondo ambito, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.

Gli studiosi sono concordi nell’escludere dalla diagnosi le difficoltà di soluzione dei problemi matematici.

Nell’ottobre 2012 è stato firmato un documento di accordo tra AID e AIRIPA nel quale vengono distinti quattro sottotipi di discalculia:

1. Sottotipo deficit a carico del senso del numero o della rappresentazione della quantità

2. Sottotipo deficit a carico della formazione e del recupero di fatti numerici e aritmetici

3. Sottotipo a carico delle procedure di calcolo

4. Disturbo misto

Le difficoltà specifiche dell’alunno discalculico sono molteplici; di seguito proponiamo una classificazione che ha ricevuto ampio consento.

Nelle indicazioni elaborate dalla Consensus Conference viene raccomandato, ai fini della diagnosi, di considerare il parametro della Correttezza, che deve essere almeno -2ds (deviazioni standard), e la rapidità, che deve risultare al di sotto del 5° percentile. Nel documento di accordo tra AID e AIRIPA si precisa che queste cadute devono essere presenti in almeno il 50% delle prove tratte da una batteria sufficientemente rappresentativa delle abilità di numero e calcolo. La diagnosi di certezza, nei casi meno chiari, può essere posta solo dopo un periodo di alcuni mesi di adeguata stimolazione delle componenti compromesse.

L’età minima in cui è possibile effettuare la diagnosi coincide con la fine del 3 anno di scuola primaria, per evitare l’individuazione di molti falsi positivi.